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  • Andrea Staccioli INSIDE
    Cessione Roma, lunedì è il giorno

    Cessione Roma, lunedì è il giorno

     

    Telefonate. Messaggi. Confidenze. Pressioni politiche e non. Alleanze più o meno lecite. Menzogne studiate a tavolino. Nel giorno delle manette a Vinicio Fio­ranelli (non trovate perlomeno sin­golare che questa vicenda sia riaf­forata proprio nei giorni decisivi per la cessione della Roma?)

    a cui tutti, pure quelli che oggi sostengo­no il contrario ma fanno finta di es­sersene dimenticati, avevano dato credito (noi per primi e ce ne assu­miamo la responsabilità) a comin­ciare da Italpetroli con tanto di co­municati, sussurri e grida si rincorrono in un clima di attesa crescente, soprat­tutto da parte della tifoseria romanista.

     

    ATTESA - L’attesa non sarà lunga. Lunedì prossimo sarà il giorno della verità, termine ultimo per la presentazione delle offerte vinco­lanti, quindi con tanto di tracciabilità dei soldi, per l’ac­quisto della Roma. La missione ameri­cana di Unicredit si è conclusa con un’intesa che sistema mister DiBe­nedetto e soci in pole position nel­la corsa all’acquisto del club gial­lorosso. Anche se, almeno a noi, è risultato un po’ strano che nella tre giorni di incontri nella Grande Me­la, fosse assente il dottor Daffina, cioè l’advisor Rothschild, legitti­mando il pensiero di una diversità di scelta sul futuro giallorosso.

    OFFERTE - Ma al di là di pensieri maligni, c’è una procedura di ven­dita da rispettare, lunedì sarà il giorno fatale. Al momento possono darsi per certe due offerte vinco­lanti: il gruppo americano e il gruppo Angelucci, anche se ieri si era sparsa la voce di un possibile nuovo inserimento del fondo Aa­bar, voce che non ha trovato nes­sun riscontro. Meglio attenerci ai fatti. Che restringono ai due grup­pi sopracitati i duellanti per la Ro­ma. C’è da dire, peraltro, che il materializzarsi del gruppo ameri­cano, ha colto di sorpresa parec­chi, comprese alcune parti in cau­sa che avevano sempre fatto trape­lare la convinzione, a loro uso e consumo, che ci fosse soltanto una pista italiana. La seconda parte della delegazione Unicredit-studio Tonucci è rientrata ieri mattina nella capitale. Il dottor Mauro Baldissoni dovrà rinunciare al fine settimana, sarà impegnato a stilare nei dettagli l’accor­do di massima tro­vato con gli ameri­cani. E lunedì pre­senterà l’offerta det­tagliata. Così come farà Angelucci, an­che se quella del­l’imprenditore ro­mano potrebbe slit­tare di un paio di giorni (nel caso Uni­credit che dirà?).

    TELEFONATE - Inutile fare pronosti­ci, del resto l’attesa non sarà lunga. Sarà interessante cercare di verifi­care quello che succederà nelle prossime quarantotto ore. Gli ame­ricani, per esempio, sono rimasti un po’ perplessi dal fatto di essere stati tempestati di telefonate dal-l­’Italia, telefonate anche nelle loro abitazioni private. Chi telefonava? Non crediamo soltanto giornalisti. Del resto da mercoledì, giorno in cui si è materializzata la pista ame­ricana, la disinformazione le sta provando tutte.

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