Cessione Roma, lunedì è il giorno
Telefonate. Messaggi. Confidenze. Pressioni politiche e non. Alleanze più o meno lecite. Menzogne studiate a tavolino. Nel giorno delle manette a Vinicio Fioranelli (non trovate perlomeno singolare che questa vicenda sia riafforata proprio nei giorni decisivi per la cessione della Roma?)
a cui tutti, pure quelli che oggi sostengono il contrario ma fanno finta di essersene dimenticati, avevano dato credito (noi per primi e ce ne assumiamo la responsabilità) a cominciare da Italpetroli con tanto di comunicati, sussurri e grida si rincorrono in un clima di attesa crescente, soprattutto da parte della tifoseria romanista.
ATTESA - L’attesa non sarà lunga. Lunedì prossimo sarà il giorno della verità, termine ultimo per la presentazione delle offerte vincolanti, quindi con tanto di tracciabilità dei soldi, per l’acquisto della Roma. La missione americana di Unicredit si è conclusa con un’intesa che sistema mister DiBenedetto e soci in pole position nella corsa all’acquisto del club giallorosso. Anche se, almeno a noi, è risultato un po’ strano che nella tre giorni di incontri nella Grande Mela, fosse assente il dottor Daffina, cioè l’advisor Rothschild, legittimando il pensiero di una diversità di scelta sul futuro giallorosso.
OFFERTE - Ma al di là di pensieri maligni, c’è una procedura di vendita da rispettare, lunedì sarà il giorno fatale. Al momento possono darsi per certe due offerte vincolanti: il gruppo americano e il gruppo Angelucci, anche se ieri si era sparsa la voce di un possibile nuovo inserimento del fondo Aabar, voce che non ha trovato nessun riscontro. Meglio attenerci ai fatti. Che restringono ai due gruppi sopracitati i duellanti per la Roma. C’è da dire, peraltro, che il materializzarsi del gruppo americano, ha colto di sorpresa parecchi, comprese alcune parti in causa che avevano sempre fatto trapelare la convinzione, a loro uso e consumo, che ci fosse soltanto una pista italiana. La seconda parte della delegazione Unicredit-studio Tonucci è rientrata ieri mattina nella capitale. Il dottor Mauro Baldissoni dovrà rinunciare al fine settimana, sarà impegnato a stilare nei dettagli l’accordo di massima trovato con gli americani. E lunedì presenterà l’offerta dettagliata. Così come farà Angelucci, anche se quella dell’imprenditore romano potrebbe slittare di un paio di giorni (nel caso Unicredit che dirà?).
TELEFONATE - Inutile fare pronostici, del resto l’attesa non sarà lunga. Sarà interessante cercare di verificare quello che succederà nelle prossime quarantotto ore. Gli americani, per esempio, sono rimasti un po’ perplessi dal fatto di essere stati tempestati di telefonate dal-l’Italia, telefonate anche nelle loro abitazioni private. Chi telefonava? Non crediamo soltanto giornalisti. Del resto da mercoledì, giorno in cui si è materializzata la pista americana, la disinformazione le sta provando tutte.