Capita a volte di doversi dilungare in lunghissime descrizioni e disamine per presentare un calciatore; altre volte, invece basta un fotogramma, un pallone che scagliato da un destro fuori dal comune si incastra alla perfezione sotto l'incrocio dei pali manco fosse un pezzettino del buon vecchio Tetris. Quelle volte, le volte in cui non puoi far altro che ammirare ed applaudire, a prescindere dalla fede calcistica, è sufficiente un semplice aggettivo: fenomeno. Sul perchè Adrian Mutu da anni portasse con sé un soprannome del genere non vi era alcun mistero per chi già lo conosceva dai tempi di Verona; ma a Cesena probabilmente una fetta dei tifosi ne metteva in dubbio l'attualità, visti i pochissimi 'colpi' mostrati sin qui dal rumeno.

Poi è stato sufficiente un po' di viola, rivedere da avversari Frey e Dainelli, compagni di mille battaglie, per ricordare al Fenomeno la propria vera identità: classe, sostanza e una totale follia, capace di fargli tirare a cucchiaio un rigore che valeva una stagione, mettendo a durissima prova le coronarie dei 20mila del Manuzzi. Questo è Adrian Mutu, questo è un giocatore fuori da ogni definizione ragionevole, questo è semplicemente il Fenomeno; e ogni dubbio a riguardo è sfumato su quel destro a giro capace di lasciare immobile ed incredulo anche Seba Frey, che a modo suo è un altro fenomeno tra i pali. Il Cesena rialza la testa, e non è un caso che la rinascita bianconera abbia aperto la strada a quella di Mutu. A modesto, modestissimo parere di chi scrive, Adrian è senza dubbio uno dei più dotati giocatori di calcio dell'ultimo decennio, capace di dare un fortissimo valore aggiunto alla propria squadra.

Ma il Fenomeno, per essere davvero il Fenomeno, ha bisogno che la squadra si aiuti anche e soprattutto da sola. Semplificando la riflessione: Mutu non avrebbe potuto trascinare il Cesena da solo fuori dalla propria crisi, ma con un cavalluccio in grado di reagire da sé alle difficoltà, ecco che allora Adrian può fare la differenza. In quest'ottica di rinascita, la trasferta dello Juventus Stadium è probabilmente quanto di peggio potesse capitare ai colori romagnoli. In questo dovrà essere bravo (e fin qui lo è ampiamente stato) Daniele Arrigoni, che ha già sottolineato in settimana come il Cesena non abbia assolutamente nulla da perdere nel viaggio in Piemonte. Sulla carta la sconfitta è scritta e controfirmata, e per assurdo è proprio questo assunto che potrà permettere ai romagnoli di giocare una gara senza ansie o paure. Ed è solo con una tale libertà mentale che Mutu e compagni possono pensare di vivere un'altra domenica da Fenomeni.