Getty Images
Bologna, per ora Destro è un flop
ALL'OMBRA DI TOTTI - Difficoltà che nessuno aveva messo in preventivo, basti pensare che la Roma, per aggiudicarselo, investì a suo tempo un gruzzoletto di circa 16 milioni di euro. La media tra gol e minuti giocati in giallorosso è sempre stata ottima, ma l'ombra di Totti continuava ad essere troppo estesa da risucchiare Destro in un imbuto che lo ha spesso spinto in panchina, forse anche quando non avrebbe meritato.
GALLIANI SOTTO CASA - Così lo scorso gennaio l'attaccante marchigiano si ritrova Adriano Galliani al citofono: il Milan ha bisogno di una punta e l'amministratore delegato della squadra rossonera pensa proprio a Mattia Destro come elemento utile alle esigenze di Filippo Inzaghi. Dopo qualche resistenza iniziale, l'ex Roma decide di cedere alle avance del Milan, salvo pentirsene quasi immediatamente. Un rimorso reciproco, perché neanché la società rossonera rimane soddisfatta dalle prestazioni del calciatore, tanto che a fine anno decide di non esercitare il diritto di riscatto accordato con la Roma. Tre gol in sei mesi non gli valgono la fiducia di una società che solo pochi tempo prima lo aveva voluto al punto di andare a prenderselo letteralmente a casa.
OPPORTUNITA' BOLOGNA - Destro torna a Roma ma capisce immediatamente che i programmi della società giallorossa lo escludono dalla centralità del progetto. L'attaccante aspetta la chiamata di un club di medio livello da cui poter ripartire, ma per lui non c'è più la fila alla cassa. Solo l'ambizioso Bologna di Saputo, che rivede la A e che ha tutta la voglia di costruirgli la squadra intorno. Destro accetta entusiasta la destinazione, la scelta rossoblù sembra quella più giusta, una piazza che in passato ha saputo far rifiorire calciatori del calibro di Baggio, Signori, Di Vaio e Gilardino. Ma complice anche una squadra che fatica a trovare la propria identità, al momento non è ancora riuscito a trovare la via del gol. Una volta gli sarebbe bastata la metà del tempo.