Bari:| C'è il progetto salvataggio
Scatta il piano salva Bari. Fin da oggi si avvia l'operazione per evitare il crack finanziario del club biancorosso. Forse il sindaco Emiliano, quasi certamente l'Assessore comunale allo sport e all'urbanistica Elio Sannicandro incontreranno in mattinata alcuni imprenditori locali che potrebbero essere coinvolti per risollevare le sorti della società di Strada Torrebella. Possibile che si tratti di circa una ventina di soggetti tra i quali dovrebbero esserci i gruppi De Fazio, Debar, Barbone, De Santis, De Gennaro, Barozzi, Canonico, Ninni. Top secret il luogo della riunione, mentre il progetto sportivo è ben delineato. Si punta, infatti, alla costituzione di una società in grado di rilevare la famiglia Matarrese (che pare intenzionata a non mantenere nemmeno una quota minimale nel Bari), per affidarsi in un secondo momento ad un pool di manager del settore calcio.
Si creerebbe, in pratica, un club slegato in gran parte dalla proprietà e capace quanto più possibile di autofinanziarsi, un po' come accade in grandi squadre come Real Madrid, Barcellona, Arsenal. Non a caso, sembra che il programma sarà illustrato agli imprenditori da alcuni manager del Coni nazionale. Parte della società, inoltre, sarebbe aperta anche all'azionariato popolare garantendo l'opportunità di eleggere un rappresentante dei piccoli azionisti nel consiglio d'amministrazione del club. Una struttura, insomma, moderna, solida, ad ampio respiro. Che dovrebbe prefiggersi l'obiettivo di tornare in serie A nel minor tempo possibile, in modo da rientrare nelle spese attraverso i ricavi derivanti dai diritti televisivi.
Unitamente a tale idea sarà presentato il progetto di ammodernamento del San Nicola. Un programma, già varato grazie alla sinergia con il progettista Renzo Piano, che presupporrebbe da un lato notevoli investimenti (circa 70 milioni), ma dall'altro garantirebbe in prospettiva notevoli introiti grazie alle strutture collaterali (gallerie commerciali, negozi, cinema) che permetteranno allo stadio di vivere anche al di fuori dell'evento calcistico. Le difficoltà di realizzare un così profondo rinnovamento derivano dall'ingente situazione debitoria del Bari. Il club biancorosso, infatti, accusa perdite per circa 33 milioni anche se sul piatto della bilancia vanno considerati anche i crediti (tra gli 8 e i 9 milioni) vantati dalla società presso la Lega, nonché il valore dell'attuale organico, stimato, malgrado la discreta mole di elementi ottenuti in prestito, stimato dai 10 ai 12 milioni.
Facile intuire, però, che sia impossibile ripianare immediatamente i debiti, soprattutto perché per creare una struttura societaria così innovativa occorrerà tempo. E' indispensabile, però, reperire la liquidità per terminare il campionato ed iscriversi al prossimo torneo. Un'impresa che richiede un esborso di 12-13 milioni. Entro il 15 febbraio ne occorreranno 3,5 per saldare ai calciatori gli stipendi di ottobre, novembre e dicembre 2011, ma per evitare un'altra penalizzazione potrebbe diventare indispensabile anche ottemperare anche la trimestralità aprile-giugno (circa 6,5 milioni), rimasta inevasa lo scorso settembre. Entro metà maggio, invece, bisognerà pagare (altri 3,5 milioni) il primo trimestre del 2012. Insomma, l'operazione non è semplice. Ma unendo le forze la battaglia si può vincere. In fondo, l'eventuale fallimento del Bari sarebbe quello di un'intera città.
(Corriere del Mezzogiorno - Edizione Puglia)