Atalantamania: Gasp ci vede meglio… dall’Altissimo!
IL DIAVOLO VESTE PASA - E così, per la seconda volta consecutiva, la Dea si ritrova con una formazione sbagliata in partenza. E dire che in conferenza il mister aveva detto, e ripetuto più volte: “Per il momento insisto su Zapata con i titolari definiti”. E invece niente Duvan, era solo un altro dei suoi giochetti per confondere Gattuso: in campo c’è un ner(azzurro) più piccolo, in tutti i sensi, Musa Barrow, spaesato come non mai, che non salta e non si muove e che, alla prima domenica autunnale, rimpiange gli avversari di Primavera. Il Papu è costretto a tenere palla perché Pasalic, non solo non perviene e sembra dalla parte dei nemici, ma l’unica occasione buona se la mangia: salgono a sette i gol sprecati, tra Coppa e campionato, a due passi dal Donnarumma di turno. Insomma, dall’Altissimo Gasp vede una Dea in balia del Diavolo ed ecco che interviene provvidenziale…
RIGOL - Ma i cambi in seconda, si sa, non sono il massimo e infatti, dopo l’assist capolavoro di Zapata e lo sprint di Rigoni, la sua Dea è di nuovo sotto: Bonaventura questa volta prende le misure del fuorigioco e del legno; un altro ex indiavolato punisce Bergamo. E se dalla sua altissima postazione Gasperini si chiedeva se Rigoni era utile, se era quello di Roma o di Ferrara, la risposta arriva da una firma illeggibile per il Gigio rossonero. La sua grinta, equiparabile solo a quella di de Roon, ha fatto centro col sinistro, e anche questa volta la doppietta sarebbe arrivata col primo tempo in campo: Rigol serve eccome, i suoi tre gol negli spezzoni di gara ancora di più, inutile fingere che non sia così in quei di Zingonia…
GRANA(TA) - Ora però c’è poco da esultare, perché il futuro, o fuToro, ci parla di una squadra infuriata col Napoli, che vuole vendicare a tutti i costi il 2-1 del 22 aprile, quando il Toro entrò in costellazione. La Dea deve rivedere i suoi titolari così definiti: Toloi sempre in ritardo, Freuler puntuale per nazionalità ma molle in mediana, Gosens saltato secco da Suso e compagnia bella, Castagne quasi inesistente e il rinnovato di lusso Gasperini che deve saperne una più del Diavolo al fischio d’inizio, ma quello dopo il break, dove qualcosa si è già rotto. Otto gol subiti in quattro partite allarmano quanto i sedici mangiati sulla porta: contro i granata ci vuole grinta, contro la Viola ci voglion punti. Oppure la Dea sarà obbligata a pagare, a meno che i cambi giusti non frantumino le cambiali.