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    Atalanta, Gasperini: 'Su Pessina rigore evidente e fallo di Cuadrado. Episodi pesanti, ma qual è il protocollo?'

    Atalanta, Gasperini: 'Su Pessina rigore evidente e fallo di Cuadrado. Episodi pesanti, ma qual è il protocollo?'

    L'Atalanta perde un'altra finale di Coppa Italia, questa volta contro la Juventus. Al termine dell'incontro, il tecnico dei bergamaschi Gian Piero Gasperini ha commentato a Rai Sport: "Un po' di delusione c'è, è stata una partita tirata. Giocata, anche bella, soprattutto il primo tempo. Non è stata fortunata negli episodi per noi, soprattutto sul primo gol. C'era il rigore su Pessina. Abbiamo spinto tanto e bene per recuperare. Nella ripresa siamo calati e loro hanno trovato un grandissimo gol con Chiesa".

    PRESSIONE JUVE NELLA RIPRESA - "In novanta minuti ci sono momenti a favore tuo e altri in cui loro possono crescere, ma non stavamo correndo grandi rischi. Si poteva andare ai supplementari, ma il gol così ha cambiato tutto".

    CONTATTO PESSINA-RABIOT - "Ho avuto la sensazione dal vivo che fosse rigore. Nel modo in cui è entrato Rabiot e da come è caduto Pessina si percepiva una carica, la cosa era abbastanza evidente".

    BRUCIA PIU' ORA O CON LA LAZIO - "Due anni fa era un episodio clamoroso, non si poteva chiudere gli occhi ma lo si è fatto, c'era rigore e secondo giallo. Ha compromesso la partita. Questo è un episodio ma rientra nella normalità dei rigori dati e non dati".

    STANCHEZZA O PAURA - "C'è stato un cambio d'atteggiamento, abbiamo perso una palla male che ha portato a una loro occasione. Sono stati però momenti della partita. Abbiamo avuto difficoltà a sviluppare gioco, ma non è che si riesce a farlo per novanta minuti. Poi magari entrano giocatori dalla panchina, ritrovi freschezza. Il problema è stato che hanno fatto un bellissimo gol e questo ha deciso la gara".

    LO STEP MANCANTE - "Vincere lo scudetto in Italia, sarà dall'epoca del Verona o della Sampdoria che era già un altro tipo di società che non succede. Evidentemente c'è una grandissima difficoltà per le altre società al di fuori delle big, vale anche per il curriculum della Coppa Italia. Forse il Vicenza 30 anni fa l'ha vinta, poi sempre big. Noi siamo felici di essere arrivati in finale e aver giocato alla pari, siamo soddisfatti di essere arrivati a questo livello, a questo tipo di partite. Abbiamo centrato la Champions per il terzo anno di fila. Quando si parla di titoli scudetto e Coppa Italia sono ad appannaggio di pochissime squadre. Ma noi siamo felici di quanto stiamo facendo".

    FASCE BLOCCATE - "Merito anche dell'avversario. Noi abbiamo fatto 6-7 situazioni e non credo che ne abbiamo subite altrettante. Alla fine è stata una bella partita, da parte nostra sono dispiaciuto tantissimo per i ragazzi perché è chiaro che hanno giocato con grande voglia di raggiungere l'obiettivo. Il calcio è così, queste partite possono andare anche così, ma noi usciamo a testa alta".

    MURIEL - "Non è facile quando si entra. Era un momento in cui facevamo fatica a ripartire e uscire, poi è entrato anche Pasalic per aiutarci ma non c'è stato tanto tempo. Poi c'è stato gol e la partita è stata meno giocata. Luis è entrato bene come sempre e ha avuto qualche buono spunto, ma la gara è girata un po' così. Non c'è da rimproverare nulla a nessuno".

    PESSINA - "Ha fatto una grande partita, ha avuto occasioni da gol e da rigore. Pessina sta facendo un campionato notevole. Poi abbiamo anche dei cambi in panchina, si arrivava verso la seconda metà del secondo tempo e si forzava per vincere. Abbiamo preso un gol a difesa schierata, è la giocata che ha cambiato la partita. Poi non si riesce a giocare costantemente nella metà campo di una squadra come la Juve".

    'INSODDISFATTI DELL'ARBITRAGGIO' - In conferenza stampa, Gasperini ha rincarato la dose sull'arbitraggio: "Non possiamo essere soddisfatti, sono stati episodi pesanti. E' andata così e sono andati nella direzione sbagliata. Contrasto Cuadrado-Gosens sul gol? Quello è fallo, non scherziamo. L'entrata di Cuadrado è molto fallosa. Tutti parlano di protocollo, ma non si sa qual è: non si capisce quando bisogna tornare indietro, in queste giornate se ne sono viste".

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