Juve, Allegri ha dei dubbi sul futuro
Juve nella storia, Juve da leggenda. Anche o soprattutto grazie a Max Allegri. E a meno di due settimane da Cardiff, ecco che la domanda sempre più frequente che si pone il popolo bianconero è sempre la stessa: ma Allegri, che fa? Una domanda che a conti fatti, una risposta definitiva non ce l'ha e difficilmente ce l'avrà prima del 3 giugno e anche qualche giorno dopo. Per un futuro scritto e riscritto più volte in pochi mesi. Dalla separazione consensuale tracciata a gennaio, si è passati ad una trattativa avviata anche per il rinnovo: passata la bufera, gestiti da grande squadra i tanti cicloni che han portato a qualche crepa e niente più nello spogliatoio, è poi arrivata la consapevolezza che di meglio né la Juve né Allegri potessero realmente trovare in circolazione. Si sono scontrati, si sono persi, si son ritrovati e non si sono ancora lasciati: ma nemmeno hanno ancora deciso cosa fare dal 4 giugno in poi.
I DUBBI DI MAX – Nel caso si decidesse di andare avanti insieme, l'intesa è stata trovata a metà strada come spesso accade tra domanda e offerta: la dirigenza bianconera avrebbe voluto un prolungamento annuale in linea con quanto sempre fatto pur riconoscendo tutti i meriti di Allegri anche in termini economici, il tecnico per restare avrebbe voluto un nuovo progetto triennale, alla fine il punto d'incontro con un prolungamento fino al 2020 avrebbe messo tutti d'accordo. Sempre ammesso che la decisione ultima sia quella di andare avanti insieme. Coppa Italia e campionato erano obiettivi primari, ma non gli unici di una stagione ancora molto più lunga di quanto non dica il calendario. E che dall'esito della finale col Real potrebbe incidere in maniera sensibile sulla decisione ultima di Allegri. L'effetto domino delle grandi panchine europee non è ancora partito, la reputazione e il fascino del tecnico bianconero è sempre in aumento. Questo da un alto. Dall'altro, sono le motivazioni a fare la differenza e in questo senso fino a Cardiff non si potrà che aspettare: già ieri il tecnico ha spiegato quanto sia difficile pensare di migliorare quanto fatto in questi tre anni, una vittoria in Champions renderebbe forse impossibile fissare punti di crescita ulteriori. E quel ciclo ancora non finito di cui ha spesso parlato anche Marotta, potrebbe però concludersi proprio nel caso in la coppa dalle grandi orecchie finisse in bacheca. Intanto Allegri, per la prima volta, è andato a raccogliere il giusto tributo sotto la curva Sud con tanto di doppio inchino: molto probabile che sia stato un arrivederci, non è affatto impossibile che possa trasformarsi in un saluto d'addio.
@NicolaBalice