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Ljajic, i bonus sono finiti: dalla carota Mihajlovic è passato al bastone
Se c'è un giocatore che più di tutti Sinisa Mihajlovic ha voluto con sé al Torino, quello è Adem Ljajic. La scorsa estate l'allenatore granata è entrato in prima persona nella trattativa per portare il calciatore sotto la Mole, convincendolo a sposare il progetto Toro. Mihajlovic e Ljajic si conoscono da molto tempo, avendo lavorato insieme prima alla Fiorentina poi nella nazionale serba e il tecnico non ha dubbi sulle qualità dell'attaccante e sin dalla scorsa estate ha sempre speso parole di incoraggiamento per il proprio numero 10, convinto che potesse essere il giocatore che avrebbe permesso al Torino di competere con formazioni più blasonate per un posto nella prossima Europa League.
CAROTA E BASTONE - Nelle ultime settimane, però, le prestazioni di Ljajic sono state tutt'altro che positive, il serbo ancora una volta ha dimostrato i propri limiti di continuità. Limiti che conoscono bene anche i tifosi dell'Inter, visto che l'anno scorso di questi tempi l'attaccante finiva ai margini della squadra di Mancini. È così che Sinisa Mihajlovic dopo aver usato a lungo la carota con il proprio numero 10 è ora passato al bastone.“Ljajic? Un disastro, non mi è piaciuto per niente, a lui chiedo il salto di qualità, in queste ultime partite sarebbe stato meglio non averlo che averlo” aveva dichiarato il tecnico dopo Napoli-Torino, un concetto ribadito anche domenica nel post partita di Sassuolo-Torino: “Ha giocato da schifo, quando è così meglio non averlo in campo. Non l’ho sostituito prima perché i giocatori con la sua qualità possono fare la differenza in qualsiasi momento. L’ho levato perché non ingranava e non potevo fare altrimenti”. Nonostante le dure critiche delle ultime settimane, Ljajic resta una pedina fondamentale dello scacchiere granata, ma non è da escludere che Mihajlovic possa decidere di scuotere l'attaccante mettendo in discussione la sua titolarità.. Nel giro di pochi giorni, tra giovedì e lunedì, il Torino affronterà per due volte il Milan (prima in Coppa Italia e poi in campionato) e il tecnico granata da una settimana può contare nel reparto avanzato anche su Juan Manuel Iturbe che, proprio contro i rossoneri, potrebbe quindi fare il suo esordio da titolare. ESCLUSIONI ECCELLENTI - Quella di San Siro non sarebbe eventualmente l'esclusione più rumorosa di Ljajic. Quattro anni e mezzo fa, esattamente il 26 maggio 2012, Mihajlovic, all'epoca ct della Serbia, annunciò che non avrebbe più convocato Ljajic in nazionale. Il motivo? Prima di Serbia-Spagna, che si giocò proprio quel giorno, l'attaccante nato a Novi Pazar, zona di confine col Kosovo che storicamente ha sempre avuto rapporti difficili con Belgrado, si rifiutò di cantare l'inno serbo. L'allenatore fu di parola, tanto che Ljajic tornò a rappresentare il proprio Paese solamente due anni dopo, quando Mihajlovic era alla Sampdoria. I due poi si chiarirono e il loro rapporto tornò a essere stretto.