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Gagliardini: 'Spalletti, che personalità! Io alla Nainggolan? Nelle giovanili...'
Dal ritiro di Riscone di Brunico, il centrocampista dell'Inter Roberto Gagliardini ha rilasciato un'intervista ai giornalisti presenti, tra cui il nostro inviato, Pasquale Guarro.
Iniziamo subito con quella tua lettera ai tifosi della Nazionale dopo l'eliminazione contro la Spagna.
“È stata come prima cosa una bellissima esperienza. Quella lettera l'ho scritta per l’errore che ho commesso, ma sono contento per quello che ho fatto io individualmente e per quello che ha fatto l'intera squadra, anche se c'era la possibilità di arrivare in fondo".
Quali sono gli obiettivi dell'Inter?
“Quest’anno vogliamo fare bene per cercare di riscattarci e stare nelle prime quattro posizioni. Poi vedremo gara dopo gara dove saremo e in base a quello capiremo di più".
È anche aumentata la concorrenza, dovrete fare la corse anche sul Milan
“Non è questione di fare la corsa, sono fiducioso sul campionato che possiamo fare quest’anno. È vero che anche altri si stanno rinforzando ma dobbiamo guardare in casa nostra e cercare di vincere ogni partita".
Com’è giocare con Borja Valero? “Lo conoscevo già da avversario, ma avendolo accanto mi sono reso conto ancora di più di quanto sia forte e delle qualità tecniche di cui dispone".
La stagione passata è stata un fallimento, cosa non dovrete ripetere?
“Purtroppo abbiamo avuto un calo dopo i tanti risultati positivi consecutivi. Non siamo strati bravi a trovare la giusta continuità e in questa nuova stagione dovremo soprattutto invertire questo fattore e pensare solo ai tre punti".
Pensi che Spalletti sia l'uomo giusto?
“Ha già dimostrato grande personalità e penso possa fare bene anche qui. Lavoriamo con lui da pochi giorni, ma si vede che è molto carico per questa avventura".
Il 4-2-3-1 può essere il giusto sistema di gioco?
"Sul modulo non mi esprimo. Alla fine per me, come per altri calciatori, l'unica cosa che conta è giocare".
Se Spalletti ti chiedesse di diventare il suo Nainggolan e di giocare un pochino più avanti?
“Interpretavo quel ruolo nelle giovanili, ma da professionista non l’ho mai fatto".
È Spalletti il top player dell'Inter?
“Non vorrei parlare di top player perché lasciano il tempo che trovano. La vera forza dell'Inter dovrà essere il gruppo. L'unione dovrà nuovamente portare questo club dove merita"
Che impressione ti ha fatto Skriniar?
“Lo conoscevo perché lo avevo visto sia nella Sampdoria che in nazionale. É un calciatore molto forte, con grande fisico e che sa anche impostare".
La Champions è un obiettivo obbligatorio?
“È arrivato il momento di cambiare marcia, è troppo tempo che si rimane fuori dall’Europa. C’è tutto per fare bene quest’anno”
Ad un certo punto della passata stagione anche tu hai subito un calo fisico
“Nel calcio si vedono solo cose positive o negative, non esiste la via di mezzo. Quando abbiamo fatto dieci vittorie sembrava fossi sempre il migliore in campo e invece non era così, quando invece i risultati non ci sorridevano, sono spesso stato etichettato come il peggiore in campo e invece ci sono state gare in cui ho giocato meglio di quando vincevamo"
State provando a convincere Perisic a restare?
“Nel gruppo ci si comporta alla stessa maniera di sempre, il mercato è una cosa che riguarda lui e la società. Non mi interessa più di tanto”
Pare che l'Inter sia su Bastoni, canterano dell'Atalanta: che giocatore è?
“È un centrale difensivo mancino, merce rara in questo momento. sa impostare ed è un ottimo giocatore”.
Quest'anno giocherai anche per guadagnarti la Nazionale maggiore.
"È un obiettivo che voglio raggiungere”.
Che messaggio lanci ai tifosi? Perché questo può essere l’anno giusto? “La società ci sta dando una grande spinta e l’allenatore è molto voglioso. Bisogna in qualsiasi modo raggiungere il nostro obiettivo perché da troppo non ci esprimiamo ai nostri livelli”
Che personaggio è Spalletti?
“È un allenatore molto preparato. Ci parla continuamente e ci carica su ogni pallone che giochiamo. Questo è fondamentale per noi giocatori”.
Uno come Nainggolan è meglio averlo con sé?
“Stiamo parlando di un giocatore davvero importante".